Sindrome da shock tossico (TSS) con assorbente interno o coppetta mestruale: ecco proprio tutto quello che c’è da sapere

Probabilmente chi usa gli assorbenti interni avrà sentito parlare della sindrome da shock tossico, una malattia rara ma anche molto grave che colpisce prevalentemente le persone che utilizzano dispositivi vaginali interni durante il ciclo mestruale.

Qual è la correlazione fra la sindrome da shock tossico e l’uso di dispositivi vaginali interni? Quali sono i sintomi di questa malattia e c’è un modo per prevenirla? Vediamo insieme tutto,ma proprio tutto, quello che c’è da sapere.

Cos’è la sindrome da shock tossico?

Chiamata anche TSS (dal nome inglese “toxic shock syndrome”) è una malattia causata dall’esotossina (una proteina tossica prodotta da alcuni ceppi batterici) TSST-1 del batterio stafilococco aureo che normalmente è presente nell’organismo della maggior parte delle persone adulte sane (nel naso e nella vagina prevalentemente).

Non è ancora del tutto chiaro perché questo batterio cominci a produrre tossine che avvelenano l’organismo, ciò che si sà però è che – affinché questo accada – sono sempre necessarie due condizioni:

  • il batterio ha bisogno di un ambiente adatto per potersi replicare in fretta e produrre la tossina
  • la proteina tossica deve entrare nel flusso sanguigno per causare la TSS

Questa sindrome, che non può essere trasmessa da una persona all’altra ma per la quale purtroppo ancora non esiste un vaccino, non è frequente ma ha un risvolto spesso fatale: per fortuna, circa l’80% delle persone è in grado di produrre in modo naturale anticorpi contro l’esotossina TSST-1 (e quindi è meno a rischio di sviluppare la sindrome) mentre il restante 20% non è in grado di combattere la proteina tossica ed è quindi più a rischio di TSS.

I primi casi di sindrome da shock tossico

Questa malattia fu osservata per la prima volta nel 1978 su alcun* bambin*; fu subito chiaro però che a esserne maggiormente colpite erano le persone nei giorni del flusso mestruale, soprattutto quelle che utilizzavano assorbenti interni.

Negli anni 70 e 80, infatti, diverse persone morirono di TSS in seguito all’utilizzo di una marca di tamponi super assorbenti che vennero poi ritirati dal mercato: oltre la metà di tutte le morti da sindrome da shock tossico che si sono registrate, infatti, sono state causate proprio dall’impiego di questi tamponi, ormai fuori commercio.

La sindrome da shock tossico oggi

Rispetto al passato oggi ci sono meno casi di TSS: prendendo in esame il periodo 2000-2006, si attesta un’incidenza di sindrome da shock tossico di 0,52 casi ogni 100.000 persone, anche se l’incidenza sale a 1,41 per la fascia d’età 13-25 anni.

Questo miglioramento è dovuto alle campagne di informazione e prevenzione e alla disponibilità di diversi brand di assorbenti interni (e di altre soluzioni per i giorni del flusso mestruale).

Tuttavia fece molto scalpore il caso di Lauren Wasser, una modella che nel 2012 perse quasi la vita a causa della TSS dopo aver utilizzato un tampone: Laura riuscì a sopravvivere ma una grave cancrena costrinse i medici ad amputarle una gamba (purtroppo anche l’altra venne amputata nel 2018).

La coppetta mestruale può causare la TSS?

Nonostante per diverso tempo sia stata vista come l’alternativa “sicura” agli assorbenti interni, anche la coppetta mestruale può causare la sindrome da shock tossico; uno studio pubblicato su Applied and Environmental Microbiology (dell’American Society for Microbiology) ha dimostrato che anche le coppette mestruali creano in vagina le condizioni ideali per il proliferare dello stafilococco aureo.

Perché la TSS si verifica prevalentemente nelle donne che usano i tamponi o la coppetta?

È stato dimostrato che i tamponi (soprattutto quelli super assorbenti) e la coppetta intrappolano i batteri nella vagina: in un ambiente caldo e umido ci sono le condizioni favorevoli per replicarsi e produrre le tossine che poi avvelenano l’organismo.

Perché il batterio possa replicarsi è necessario che in vagina sia presente ossigeno: introducendo i tamponi o la coppetta, anche l’ossigeno viene spinto nel canale vaginale.

Solo le persone che usano assorbenti interni o la coppetta sono colpite dalla sindrome da shock tossico?

Le persone che nei giorni del flusso mestruale utilizzano tamponi o coppetta sono senza dubbio le più a rischio, ma la TSS può manifestarsi anche nelle persone che non mestruano e nei bambin* .

Altre categorie a rischio sono:

  • persone che usano spesso tamponi per arrestare le emorragie nasali
  • pazienti che si sono sottoposti da poco a un intervento chirurgico
  • pazienti che in seguito a un intervento chirurgico hanno avuto una ferita infetta
  • chi ha appena partorito (sia parto vaginale che cesareo) o abortito

Quali sono i sintomi della sindrome da shock tossico?

I sindromi della TSS si presentano all’improvviso: se la sindrome è causata dall’uso di un assorbente interno o della coppetta i sintomi si possono manifestare quando il dispositivo è inserito o anche dopo averlo rimosso.

I sintomi (che possono apparire tutti insieme, o solo alcuni) sono:

  • vomito e nausea
  • diarrea
  • febbre a 39 o oltre
  • mal di testa e dolori muscolari
  • bassa pressione arteriosa
  • insufficienza renale o epatica
  • arrossamento di occhi, bocca, gola, vagina
  • convulsioni
  • eruzione cutanea rossa e generalizzata simile a una scottatura solare

Cosa fare se indosso un tampone o la coppetta e ho alcuni di questi sintomi?

Se stiamo utilizzando un assorbente interno o la coppetta e improvvisamente cominciamo a sentirci male (manifestando alcuni o tutti i sintomi che abbiamo appena descritto) è necessario rimuovere subito il tampone o la coppetta e recarsi d’immediato al pronto soccorso; se non viene presa in tempo la TSS può essere fatale.

È importante ricordare che la TSS può manifestarsi anche se non stiamo indossando un assorbente interno o la coppetta (ma li abbiamo usati di recente).

Si può morire di sindrome da shock tossico?

Purtroppo sì, soprattutto se non viene presa in tempo; è una patologia che risulta mortale nel 50% dei casi.

Prima viene riconosciuta e trattata e più alto è il tasso di sopravvivenza, mentre minore è il rischio di avere complicazioni future causate dalla malattia.

Chi ha avuto la TSS può averla di nuovo?

Assolutamente sì, anzi: chi ha avuto la sindrome da shock tossico è più propens* a svilupparla di nuovo; per questo chi l’ha già avuta dovrebbe evitare in modo categorico l’uso di assorbenti interni, della coppetta o di qualsiasi dispositivo vaginale interno.

Come prevenire la sindrome da shock tossico quando si usa il tampone o la coppetta?

È impossibile scongiurare completamente la TSS quando usiamo un dispositivo vaginale interno, ma ci sono alcuni accorgimenti che possono minimizzare il rischio:

  • utilizzare solo tamponi e coppette di marca
  • se possibile evitare i tamponi super assorbenti
  • con i tamponi, utilizzare l’assorbenza necessaria a seconda del nostro flusso mestruale (se siamo agli ultimi giorni con un flusso scarso non bisogna utilizzare i tamponi per flusso abbondante)
  • cambiare spesso il tampone, ogni 4 ore circa e comunque non indossarlo mai per oltre 8 ore
  • sterilizzare la coppetta prima del suo uso (basta bollirla in acqua per alcuni minuti)
  • estrarre e lavare la coppetta almeno 3 volte nell’arco delle 24 ore
  • dopo aver estratto la coppetta lavarla accuratamente prima di inserirla di nuovo (anche se sarebbe meglio sterilizzarla dopo ogni uso, quindi avere almeno 2 coppette a disposizione)
  • lavarsi le mani prima e dopo aver estratto e inserito la coppetta o il tampone
  • alternare i tamponi e la coppetta con altre soluzioni

Alternative agli assorbenti interni e alla coppetta

Normalmente chi utilizza sempre gli assorbenti interni o la coppetta (e non solo quando pratica sport, per esempio) lo fa perché non si trova comod* con i tradizionali assorbenti esterni.

Se proprio non li si vuole usare (neanche alternandoli con coppetta e tamponi) è possibile utilizzare gli slip assorbenti che si trovano in commercio: si tratta di slip che assorbono il flusso mestruale senza dover indossare l’assorbente, né esterno né interno.

In conclusione

È importante non allarmarsi: la TSS è una malattia rara e, come abbiamo detto prima, circa l’80% delle persone è in grado di produrre gli anticorpi necessari per contrastare l’infezione.

Importantissimo anche prendere tutti quegli accorgimenti per utilizzare i dispositivi vaginali interni in tutta sicurezza: si tratta di piccole attenzioni che possono letteralmente salvarci la vita.

Non per questo dobbiamo prestare meno attenzione ai segnali che ci dà il nostro corpo: se utilizziamo la coppetta o l’assorbente interno e cominciamo a stare male è necessario recarsi subito in pronto soccorso.

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Di Stella Fumagalli

Classe 1986, scrivo su diversi blog dal 2011. Sono un'appassionata di scienza, femminismo, animali, film horror e tatuaggi. Amo leggere, odio cucinare, sono intollerante con chi non tollera. Stay human.

2 commenti

  1. Ieri sera ho iniziato a star male all’improvviso dopo che avevo la coppetta inserita da circa 8/9 ore, visto che quella la si può tenere fino a 12 ore (ogni 10 la cambio sempre).
    Mal di testa, pressione bassissima, mi sentivo molto debole e diarrea, ma niente febbre, ho mangiato qualcosa con zuccheri ma niente, non stavo meglio.
    Poi ho pensato che la pressione che sentivo sul lato del collo potesse essere un linfonodo, quindi infezione in corso, quindi grazie alle avvertenze sugli assorbenti lette in passato, ho pensato potesse essere un inizio di TTS al che ho tolto subito la coppetta e nel giro di 20 minuti sono stata meglio radicalmente.
    Mai avuto TTS in passato, ma può sempre accadere.

    Oggi sto bene, non ho veramente nulla, mi consigliate comunque di andare al pronto soccorso? Considerando la pandemia lo si evita volentieri…

    1. Ciao Jess,

      la coppetta la si può tenere fino a 12 ore in termini di capienza: può raccogliere il sangue fino a 12 ore.

      Però è sempre meglio toglierla, svuotarla e BOLLIRLA prima, ogni 4-6 ore, proprio per evitare la proliferazione dei batteri.

      Tieni conto che il batterio della TSS per replicarsi ha bisogno di ossigeno e la coppetta spinge in vagina più ossigeno rispetto a un tampone.

      Inoltre lo stafilococco aureo (il batterio della sindrome da shock tossico) è resistente al sapone quindi il consiglio è sempre quello di bollire la coppetta tra un uso e l’altro, non solo di lavarla.

      Sinceramente non so dirti se andare in pronto soccorso sia d’aiuto, però se ti fa stare più tranquillə io ci andrei; anche perché chi ha avuto la sindrome da shock tossico una volta è più propensə a svilupparla di nuovo; per questo chi l’ha già avuta dovrebbe evitare in modo categorico l’uso di assorbenti interni, della coppetta o di qualsiasi dispositivo vaginale interno.

      In bocca al lupo e grazie per aver scritto!

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